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Periphery – Juggernaut: Alpha & Omega

Periphery Alpha

Periphery. Probabilmente al momento una delle band più controverse del panorama Metal; o li si ama o li si odia, non esistono vie di mezzo. Il loro sound unico ed inconfondibile torna a far tremare le casse del mio stereo : la loro ultima fatica si intitola “Juggernaut”(appena uscito e già pubblicato interamente su youtube per la gioia dei fan).

Proprio “fatica” è il termine esatto, infatti i lavori sono iniziati nel 2012, quando l’autore principale, Misha Mansoor, annunciò che la band si stava dedicando contemporaneamente alla realizzazione di due album: “Periphery II”, ed un altro progetto, un concept intitolato, per l’appunto, “Juggernaut”, le cui prime demo sono state scritte addirittura nel 2005; insomma, siamo davanti all’opera su cui i Periphery lavorano da tutta la loro carriera.

Composto da due parti (“Alpha” e “Omega”, separati ma inseriti nello stesso progetto), “Juggernaut” rappresenta al momento la massima espressione della band, sia per i motivi detti sopra, sia per le sonorità:  le due parti sono musicalmente agli antipodi, ma allo stesso tempo legate tra loro con un filo invisibile. “Alpha” è la parte più melodica, ha un ruolo importante in questa prima parte la voce di Spencer Sotelo che, oltre a venir molto apprezzata in un pezzo come “The Scourge”, tocca il suo apice nella linea vocale designata per “Psychosphere”, traccia finale del “primo atto” che fa contrastare la già citata melodia ad un giro cupo e duro suonato da tutte e tre le chitarre e del basso . Altra traccia che lascia il segno all’ascolto è “MK Ultra”, dove la conclusione tra il jazz ed il lounge spiazzza (tre “z” spiegano meglio quanto io sia rimasto spiazzato) in un primo momento, ma diverte subito dopo.
Il capolavoro di questa prima parte? “Alpha”, capace di trascinarti con la sua melodia  e strapparti via la faccia… ma con il sorriso!

Passiamo ora ad “Omega” che mette più in risalto le parti musicali, come ad esempio in “Graveless”, dove all’inizio si può ascoltare uno dei giri più belli che le mie orecchie abbiano ascoltato negli ultimi mesi, o per “Hell Below” una canzone dalle tonalità bassissime, talmente basse che neanche un rutto di Barry White ci si potrebbe avvicinare. Degna di nota anche “Priestess”, brano che stupisce sin dall’inizio con la sua chitarra acustica ed il suo pianoforte in conclusione, roba che dai sei americani non ti aspetteresti mai.

Il capolavoro di questa seconda parte? “Omega”. Non c’è un motivo per cui io vi possa spiegare perché questa canzone spicca tra le altre, ma più la si ascolta più si ha l’impressione che lei sia quella giusta… probabilmente perché ha tutto: melodia, riff imponenti, genialità e stacchi al limite della follia.

Ma cosa lega allora questi due lavori? Oltre alla storia comune e alla struttura musicale di base vi sono una marea di richiami: “Omega” si chiude con il ritornello di “Alpha”, “Four Light” ha lo stesso giro di chitarra di “The Scourge”, “Stranger Things” ha una parte del testo di “Pychosphere” e via dicendo…

Un doppio lavoro che io vi consiglio vivamente, perché si tratta di una delle mie band preferite, perché la sua lavorazione, al lordo, è durata circa 10 anni, perché è ricco di emozioni, violenza, melodia e tutto quello che un buon album vi deve dare.
Un mix che non delude sin dal primo ascolto. Uno dei migliori album di genere che potrete ascoltare.

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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