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Devin Townsend + Periphery @ Live Music Club 08/03/15

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Se al momento qualcuno mi chiedesse “quasli sono le massime espressioni del metal moderno?”, la risposta migliore che potrei dare è “Devin Townsend ed i Periphery”, e ieri, al Live Music Club di Trezzo sull’Adda ho avuto la possibilità di vedere, in un colpo solo, entrambe queste band dal vivo. Tralasciando i problemi logistici per raggiungere il live, sono riuscito ad arrivare con molte ore di anticipo, e questo mi ha permesso di fare due chiacchiere con gli altri fan giunti sul luogo e anche di avere un ottimo piazzamento per il concerto: seconda file centrale.

Ad aprire la serata, puntualissimi alle 20.30 sono stati gli Shining, band norvegese che propone un miscuglio di crust, mathcore, industrial e hardcore: una vera e propria rivelazione per me. Sono rimasto stupito dal loro sound grazie anche agli inserimenti di sassofono del cantante/chitarrista, che ha dimostrato di avere dei polmoni incredibili; se amate gruppi come gli “Horse, the band”, non potete farveli scappare.

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Devin Townsend

Arriva poi il turno, anche loro puntualissimi, degli americani Periphery che sin dal primo pezzo, “Icarus Lives!” dimostrano in pieno di che pasta sono fatti con il loro Djent e con il muro sonoro di tre chitarre. La loro esibizione si costituisce quasi interamente (6 pezzi su 8) da brani del loro ultimo doppio lavoro “Juggernaut“. Spiccano “22 Faces” e “Psychosphere”. La chiusura è stata effettuata con “Graveless“, ma non prima che il cantante Spencer Sotelo mi chiedesse se ero un loro grande fan e poi obbligasse (“you guy with the glasses!” mi ha detto) a dare inizio ad un grosso circle pit per l’ultimo brano; ovviamente non me lo sono fatto ripetere due volte, ed è stato un vero e proprio delirio che ha fatto tremare il Live Music Club. Dopo circa 45 minuti il loro spettacolo era finito, quindi stava giungendo il turno del canadese più amato dai metallari.

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Spencer dei Periphery

Precisissimo anche lui, alle 22:30 sale sul palco Devin Townsend, l’uomo nato (musicalmente) due volte, prima come cantante e chitarrista degli Strapping Young Lad e poi come solista. L’apertura è assegnata a “Truth“, pezzo tratto da Infinity (uscito nel 1998), infatti anche se ci si aspettava tutti un live promozionale del suo ultimo album “Z2” (uscito a Ottobre 2014), l’artista canadese ha preferito proporre brani più “di nicchia” rispetto a quelli del suo ultimo lavoro (dal quale ne ha estratti solo tre, per la precisione “Fallout“, “Rejoice” e “March of the Poozers“), preferendo riproporre dal vivo pezzi che non aveva mai eseguito, come ad esempio “Heartwave“, al fine di festeggiare i suoi 20 anni di carriera. La spettacolo è sensazionale, tra la musica, eseguita magnificamente, ed i siparietti del buon Devin, che riesce a divertire e a divertirsi, coinvolgendo il pubblico in ogni momento, dai dialoghi su quanto parlino realmente l’inglese e non urlino soltanto ad ogni frase, fino alle “manine jazz” su “Lucky Animals“. Ma forse in tutta la serata il momento più emozionante è stata l’esecuzione di “Ih-ah!“: il solo Devin sul palco ha fatto cantare tutto il pienissimo locale per permetterci di essere, per una sola sera, delle Rock-Star. A questa esibizione è state anteposta una piccola chiacchierata con il pubblico, che era così assorto nell’ascoltare da riuscire a sentire tutto anche senza microfono. Ci siamo emozionati.

Capisco che con queste poche righe io non riesca a spiegarvi come è stata la serata di ieri, proprio perché artisti simili vanno visti dal vivo (unica grande pecca: i volumi erano completamente sballati. Spesso le voci scomparivano e si sentiva solo la batteria). L’idolo canadese si è confermato forse il miglior show-man nel mondo del metal: da quando si è disintossicato da tutto quello che fa male (ma dalla panza, deduco non dai carboidrati) ha indirizzato tutto il suo amore verso il suo pubblico e la sua musica.

Torno a casa con la scaletta dei Periphery autografata dal bassista Nolly, con il suo plettro e quello del chitarrista Misha Mansoor.

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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