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Du(m)bstep

Incredibile! Sono arrivato a 100 articoli! 100 è un numero molto importante,già alle elementari sottolineano ciò facendoti usare la penna verde (che non userai mai più in tutta la tua vita). Per festeggiare con voi  questo traguardo volevo cercare di approfondire in vostra compagnia un annoso problema che mi assilla da un po’ di tempo… ma cosa è in realtà il Dubstep? Ho sentito mille descrizioni di questo genere musicale (ne ho anche discusso, parlando dell’ultimo dei Korn), ma dopo mesi (anni mi sembra esagerato) che sento ZWOOORN! in giro non l’ho ancora capito. Una delle definizioni più belle è stata “il dubstep è quella musica che cambia sempre. Il dubstep di questa settimana è un’altra roba rispetto a quella della scorsa”…ma scusatemi, se è una cosa in continua evoluzione, come si fa a riconoscere il dubstep “originale”? Per caso i CD vengono messi in cantina come il vino segnando l’annata? Ma soprattutto, il “vecchio” dubstep come si chiama? Come viene definito?

Un’altra definizione che mi ha lasciato perplesso è stata, riferita ad un noto artista, “Ha un tocco da paura!”….ecco, se analizziamo bene questa frase ci accorgeremo che non significa assolutamente nulla! La musica elettronica consiste, sostanzialmente, nel girare manopole, quindi se si girano con rabbia, o con delicatezza l’effetto è sempre lo stesso: quello di girare una manopola. Se ci pensate bene, a questo punto, ci dovrebbero essere dei fenomeni ad accendere il fornello del gas per far su il caffè (quelli con il tasto per la scintilla sul fornello non contano, quella roba è troppo mainstream…).

Dopo settimane in cui non trovavo risposta a cosa fosse questo genere di musica, ho deciso di chiedere all’unica persona che conosco che se ne intende parecchio di elettronica, il mio coinquilino. Parlando con lui saltata fuori una frase che mi è rimasta impressa “esistono due tipi di Dubstep, quello vero, prodotto da gente magari molto poco nota, come gli italiani Aucan, e quella ultra-commerciale che viene spacciata in giro come vero dubstep, che non è nient’altro che la riproduzione ossessiva delle parti più orecchiabili del dubstep originale”. Da questa frase ho capito molte cose, tra cui una molto evidente: agli amanti dell’elettronica Skrillex fa cacare.

Già, proprio Skrillex, che un tempo suonava questo, e poi questo, il paladino degli alternativi, che per essere veri A.A T.C. (alternativi a tutti i costi) si uniformizzano nel look di vestiario e soprattutto, nel taglio di capelli, identico al loro idolo (quindi li riconosci a metri di distanza). Alla fine si parla di una persona che lavora ad un pc e dal vivo non fa altro che girare manopole (vedi sopra) fingendo grande difficoltà e grande intensità (provateci quando mescolate lo zucchero nel caffé).

Avrei voluto continuare la mia indagine, perché risulta evidente che nessuno sa cosa sia il “dubstep”, ma mi sono arreso all’evidenza: è solo una moda momentanea, come i braccialetti colorati, a cui hanno ceduto gente come Enter Shikari e Muse (Perché pure voi…eravate i prescelti…) ma ho avuto una idea: devo registrare un brano in cui spacco bicchieri a tempo e chiamerò questo genere “glasstep”, troverò sicuramente qualcuno (uno di quelli che inizia le frasi con “cioé” giusto per intenderci) che riterrà questa vaccata un capolavoro.

Con questo mio articolo molte potrebbero cominciare ad odiarmi, ma fidatevi…io già vi odio. Tutti. Da molto tempo.

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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1 thought on “Du(m)bstep

  1. La musica dubstep nasce dalla musica dub (raggae), che diventerà poi + elettronica.. probabilmente una persona che citi intendeva dire che è molto ''libera'' come musica, lascia molta creatività, poi dipende anche dal background musicale del dj/producer.. c'è chi fa metalstep (metal e dubstep), chi ha + infulenze hiphop (i dope dod rappano su dubstep) o raggae, che house.. comunque x suonare non basta girare manopole (mixare), se poi parliamo di produrre ci vogliono anni x arrivare ad una cosa sensata! comunque anche a me fa schifo skrillex, è uno dei più commercialazzi! dopo questa TI OFFENDEREI e invece ti saluto e basta

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