Mushic

Persefone – Spiritual Migration

Capite spesso su facebook di vedere decine di video sulla nostra bacheca che, spesso, spulciamo distrattamente,  tuttavia a volte scopriamo artisti davvero interessanti; e proprio quest’ultimo il caso di cui vi parliamo oggi, infatti, poco tempo fa, mi è capitato di scontrarmi con video pubblicato da una pagina facebook che mi ha fatto innamorare follemente di una band, i Persefone.

Bisogna specificare la loro provenienza, infatti nonostante abbiano un suono molto americano, loro sono dell’ ANDORRA, uno stato di cui avevo rimosso l’esistenza. Probabilmente i sei membri dei Persefone, facendo un breve calcolo, hanno in formazione l’unico bassista (siamo un brutta e rara razza…) e l’unico tastierista del piccolo stato tra Francia e Spagna. Mi immagino già il volantino che avranno appeso per trovare i membri della band… mi immagino qualcosa del tipo “Ehi Toni Mestre e Miguel Espinosa, ci servono un bassista e un tastierista… cosa fate Mercoledì pomeriggio?”

Ma tornando alla band, i Persefone hanno rilasciato a fine Marzo il loro quarto album, “Spiritual Migration”, per Kolony Records. L’album presenta una mix di moltissimi generi: possiamo trovare influenze che vanno dal Djent, al Progressive Metal e Melodic Death Metal; un miscuglio che invece di confondere l’ascolto lo rende avvincente, appassionante, inarrestabile.

Dopo il primo pezzo “Flying Sea Dragons”, l’album si apre con ” Mind as Universe”, una traccia molto intensa, cruda e violenta, in cui oltre allo stupendo lavoro di chitarre del duo Carlos Lozano/Jordi Gorgues, salta subito all’orecchio il dualismo vocale che si instaura tra Marc Martins e il già citato Miguel Espinosa:  il primo si esprime al massimo con uno Scream molto secco e tagliente, il secondo riesce ad incantare grazie ad una clean voice molto limpida e bassa, che colpisce sin dalla sua prima apparizione.

L’album scorre molto piacevolmente grazie alla sua mistura di generi e all’alternarsi tra canzoni cantate e canzoni senza voce, tra cui spicca la magnifica “Consciousness (pt. 2), A Path to Enlightenment”, ma il vero capolavoro dell’album arriva verso la fine, con la Title-Track  “Spiritual Migration”: non è solo la migliore traccia dell’album, ma è probabilmente una delle migliori canzoni che io abbia ascoltato negli ultimi mesi, una vera perla di di 9 minuti che non annoia mai, ma anzi trascina l’ascoltatore in un vortice di emozioni, spingendo in alcuni casi (tipo me) al loop compulsivo.

Potrei parlare per ore di questo disco (lo trovate interamente in streaming qui), ma più delle parole, bisognerebbe lasciare spazio alla musica, per capire, apprendere, ed assimilare ogni singola nota suonata da questi sei ragazzi di Andorra. Anche perché probabilmente il piccolo stato europeo non vedrà un’altra band (non tipo questa, ma in generale…) almeno per altri 1000 anni!

Tagged , , , , , , , , , , , , , ,

About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
View all posts by TmsKING →

Lascia un commento