Interviste

Il club del suicida

Oramai Danilo Puce, con i suoi mille progetti, è un vero e proprio abitudinario delle nostre pagine; ma se lo abbiamo sempre conosciuto come uno youtuber oggi lo presentiamo in veste diversa: quella di scrittore;  è da poco uscito il suo primo romanzo, “Il club del suicida”, autopubblicato ma con nobile causa: devolverà parte dei ricavati alla “Michael J. Fox Foundation” di Michael J. Fox, per la ricerca sul Parkinson.

Vista l’occasione abbiamo scambiato due chiacchiere con l’autore, ecco cosa ci siamo detti:

Cosa porta uno youtuber a scrivere un libro?

Proprio perché io nasco scrittore, mi sono affidato a Youtube in un periodo di ricerca artistica particolare. Pensavo che il web fosse un trampolino per far emergere il talento, ma nel caso di Youtube così non è. Ho trovato il sito ilmiolibro.it che consente, come Youtube, di cavarsela da soli. Essere liberi, indipendenti, autoprodursi e autopromuoversi. Per ora sta funzionando, anche perché la letteratura è un’arte che rifugge i vari e le varie bimbiminchia, e in questo caso non solo loro, fortunatamente, a decidere il mercato.

Come mai la voglia di scrivere un romanzo noir?

Il noir è sempre stato il mio genere prediletto. In questo caso, più che di un noir, parlerei di un giallo. Un giallo molto particolare, visto che la ricerca della verità si scontra con un mondo in crisi e apocalittico, dove le matasse appaiono impossibili da sbrogliare. Dove ci si capisce poco, insomma. Come altri autori mi sono reso conto che i tempi del detective infallibile ed eroico sono lontani!

Perché l’idea di far interagire ad una situazione drammatica come un suicidio (presunto), delle persone che tra loro non hanno avuto mai un minimo contatto se non quello su di un forum?
Perché so che è verosimile. Per esperienza personale, avendo avuto la fortuna di crescere artisticamente anche in una comunità web (quella cui il libro è dedicato) so che gli amici “virtuali” sono pronti a condividere ogni cosa con viva sensibilità, dalle gioie a momenti particolarmente dolorosi o shockanti. In questo caso, si racconta la storia di un gruppo di amici che viene scosso nel profondo…

Il libro si apre con la scoperta della morte di WonderTom con una pesante citazione al fumetto “Watchmen” (che si ripeterà)… come mai questa scelta?

“Watchmen” è una delle opere fumettistiche che ho più amato e più mi ha segnato nell’adolescenza. Non sarò il più illustre conoscitore di storia della nona arte, ma quello che so con certezza è che Alan Moore è un genio. Ci sono diversi motivi per i quali sono presenti alcuni elementi che richiamano a “Watchmen”. Prima di tutto, nell’opera di Moore c’è un mondo prossimo al tramonto, e personaggi in crisi che cercano di palpare una realtà che sfugge, a partire dalla morte di uno di loro. Il secondo motivo è questo: sia “Watchmen” che altri innumerevoli riferimenti e citazioni hanno, nel romanzo, significati ben precisi. Questo gioco di richiami è un insieme di indizi utili ad arrivare alla soluzione (o alle soluzioni?).

WonderTom è lo pseudonimo di Tommaso Marinetti… perché questa forte omonimia?

Ho giocato con altri nomi presenti nel romanzo, e quello di Tommaso Marinetti salta senza dubbio all’occhio. Volevo che il suo nome rimandasse a qualcosa di geniale, incontrollabile e avanguardistico, e che al contempo avesse un alone di fittizio e leggendario. Oltre a questo, il nome è utile ai fini di…

Tra le figure dei protagonisti, appare quella di Sciacallo, un individuo molto ambiguo nei suoi atteggiamenti, perché inserire un personaggio così contorto come protagonista?

Sciacallo è ambiguo, è vero, questo emerge sin dalle prime pagine che gli utenti possono vedere anche nella preview. Ma ognuno dei tre narratori vive una propria personalissima battaglia e introspezione, ognuno in modo diverso. Sciacallo percepisce il vuoto attorno a sé, il vuoto della sua vita, dei suoi rapporti interpersonali, della ipocrisia dei media. Al contempo, però, è un teledipendente pieno di compulsioni, e non può far altro che sguazzare proprio in quel vuoto.

Roma viene narrata quasi come una “entità” e non come una città…

Roma è una città che mostra i suoi lati più particolari, o spesso i suoi lati peggiori. Ho cercato di renderla degna di un noir, che a ciascuno dei tre personaggi lascia impressioni diverse.

 

Noi ringraziamo Danilo e vi rimandiamo sul sito de ilmiolibro.it e su feltrinelli.it per l’acquisto del libro, basta inserire il nome dell’autore.

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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