Lettera 22

Einstein me fa ‘na pippa, non a me, a Italo

METODO INDUTTIVO:

 

“Il tacchino induttivista osservò che  gli veniva dato il cibo ogni mattina. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni da una vasta gamma di circostanze: nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un’inferenza induttiva come questa: “Mi danno il cibo ogni mattina”. Purtroppo, però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.”

OSSERVAZIONE:

“Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria” di sicuro Calvino stava osservando, con sguardo critico, le dinamiche di una piazza, dopo aver svuotato cantine di Bordeaux e aver messo a letto la povera sfigata, che dal ballo era stata richiamata alle faccende domestiche da una fata (cicciona e dalle dubbie tendenze sessuali), così riuscì a vedere tutto da un’altra prospettiva.

CORRELAZIONE TRA LE MISURE:

La piazza diventa una distesa d’erba fresca. Le cenerentole, orfane di fata si trasformano in vacche da latte che vengono condotte al pascolo da pastori stacanovisti. Pastori che non si curano di dare nomi ai propri animali, considerata l’imminente uccisione. Vacche prive di interessi, convinte che accendere il cervello contribuisca a rallentare l’energia entropica della terra e impegnate solo a rendere piacevolmente compiaciuto il proprio padrone con una cacca puzzolente, sintomo di ottima salute.

FORMAZIONE DEL TEOREMA:

Il tacchino avrebbe mai potuto prevedere il perverso comportamento del contadino? Se Cenerentola avesse chiesto alla fata di posticipare il coprifuoco di 20 minuti? Sai quanti cazzi e mazzi ci saremmo risparmiati. Se la smettessimo di guardare le cose a distanza ravvicinata,  sarebbe come vedere tutto “realmente” per la prima volta. Cenerentola avrebbe tirato la scarpetta di cristallo. Traiettoria: testa del principe, che già per non avergli chiesto il nome meritava molto di più. Di sicuro avrebbe insegnato alle vacche della piazza che non esiste nessun padrone, che se non vogliono mangiare l’erbetta fresca possono mangiare le caramelle gommose come fanno tutti i cavalli e i delfini golosi, che la cacca la possono fare sui piedi del pastore e che senza di loro, tranne se i pastori non comincino a fare il latte da soli, non ha molto senso il loro lavoro; e sì, forse il povero tacchino non avrebbe mai potuto prevedere quello che sarebbe successo da lì a poco, ma se una mattina si fosse alzato per festeggiare il “Signore di tutti i Tacchini” e avesse deciso di mangiare a colpi di becco appuntito il contadino, di sicuro qualcosa sarebbe cambiato.

ESPERIMENTO RIUSCITO!

P.s. : Ora è il momento giusto! Fai come Calvino, sperimenta nuove leggi scientifiche e manda anche tu a fanculo Einstein!

Un grazie particolare al nostro caro e presbite Italo per la dritta.

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E' un ingegnere, ma non è NERD. E' un bradipo, ma più sveglio. Era una bambina, ma voleva fare il mago. E' uno di quei supereroi che non hanno poteri sovrannaturali. Voleva fare la cavia per esperimenti scientifici per comprarsi una chitarra o una tartaruga, ma non l'hanno presa. NO, non è abbastanza figa per essere Batman, avrebbe potuto essere Minnie, ma odia i bambini. E' la Cosa. Niente poteri. Prende a pugni la realtà. E' convinta di essere divertente e sa sempre tutto prima degli altri, un po' di problemini di pelle secca, ma chi non ne ha? Non sa scrivere, non sa disegnare, non sa suonare, non sa recitare nè creare piccoli attacchi d'arte, ma lo fa lo stesso. In maniera confusa e stravagante incontra gente, la studia e nel suo solito modo allucinato guada il mondo con sprezzante e fintissimo cinismo. Odia i gatti. Ama il potere. In cerca di un trono su cui regnare.
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