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McMao – Management Del Dolore Post-operatorio

LUCA ROMAGNOLI: voce; MARCO DI NARDO: chitarre, synth e cori; NICOLA CEROLI: batteria e cori; LUCA DI BUCCHIANICO: basso.
LUCA ROMAGNOLI: voce; MARCO DI NARDO: chitarre, synth e cori; NICOLA CEROLI: batteria e cori; LUCA DI BUCCHIANICO: basso.

Esce oggi 11 marzo: “McMAO” il nuovo album del MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO. E’ in vendita nei negozi fisici e digitali per Color Sound Indie in coproduzione con MArteLabel e distribuzione Universal Music Italia.

Non c’è in Italia un gruppo come i MaDeDoPo, e non è la solita menata  del tipo “ognuno è speciale a modo suo”, qua si tratta di talento, di pura intuizione. Percepire le accortezze necessarie per migliorarsi naturalmente, cambiando poco per volta. Crescendo.
Se con AUFF!! avevano smussato gli angoli e trovato la strada giusta, con questo McMao hanno stabilito uno standard, una misura. Si sono accomodati su una dimensione personale, forse addirittura più letteraria che musicale per certi versi.
Tra Hemingway e Bukowski i Management sono un continuo romanzo di formazione. Molti in italia aspirano a questo spessore, ma spesso il tutto si riduce ad un citazionismo sfrenato che puzza di baci perugina e wikipedia. Qui il retrogusto invece è di vino da due soldi e di quaderni gonfi di umidità. Sa di fumo di sigaretta, di stand up comedy. Di strada. Di rock per antonomasia.
Le influenze musicali sono molte e non c’è un genere (specialmente in questo album) in cui circoscriverli: post punk, cantautorato elettronico, new wave, progressive sono alcune delle tonalità sfiorate e centrate negli undici pezzi.
Tutto questo non può che certificare un album ottimo: su Trashic Magazine non diamo stelline, cuoricini o asterischi, ma se dovessi votare prenderebbe il massimo. Perfetto sotto moltissimi punti di vista. Rotondo, equilibrato, vario, profondo. Sicuramente importante.
Ogni pezzo ha la forza del singolo potenziale, ed anche la cover scelta per completare il pacchetto non solo è un tocco di classe ma ci sta – anche – come il limone tra le cozze.

Il primo singolo estratto nei giorni scorsi per anticipare l’uscita dell’album “James Douglas Morrison” non è un’apologia della vita spericolata bensì un inno al dubbio: una morte tragica e precoce val bene un’immortalità da smemoranda? Crossover puro per una poetica originale e tagliente.
Infine sento di dover segnalare tre pezzi: “Coccodè” (interessante anche perché include la collaborazione di Lorenzo Kruger, voce dei Nobraino, lanciati nel panorama nazionale – come i MaDeDoPo del resto – dal festival MarteLive prima e dall’etichetta MarteLabel poi) e le mie preferite: la straziante “Requiem Per Una Madre” e la meravigliosa, decadente “Oggi Chi Sono”.

mcmao

 

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Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, E.A.Paul si trovò trasformato in Enrico Beruschi
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