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MetalMovimento : Coheed and Cambria


I Coheed and Cambria.
E’ uscito il loro nuovo album: “I: The year with the black rainbow”, album che chiude la saga “The Amory Wars” (storia scritta dal vocalist Claudio Sanchez), è da notare come i loro album siano sempre stati segnati da numeri (The SECOND Stage Turbine Blade, In Keeping Secrets of Silent Earth: 3,Good Apollo I’m Burning Star IV, Volume One: From Fear Through the Eyes of Madness, Good Apollo, I’m Burning Star IV, Volume Two: No World for Tomorrow  ed ora I ). Ero curiosissimo di ascoltare questo album perché per la prima volta era presente dietro le pelli Chris Pennie ( ex-Dillinger Escape Plan, un mulo, per chi non lo conoscesse ). Dopo una loro superclassicissima introduzione, l’album varia verso il primo singolo “The Broken”…Che spettacolo, mamma mia!!!!!! Mr. Todd ( bassista ) e il già citato Pennie creano una sezione ritmica da paura, una canzone stupenda, l’ho ascoltata una decina di volte di fila, ho anche pensato “dopo una canzone del genere l’album farà schifo, non possono reggere questo ritmo per 12 pezzi”, povero stolto. “Guns of Summer” si apre con un riff di chitarra di Travis Stever da paura, una melodia vocale di Claudio Sanchez perfetta, grandi cambi di tempo: una perfetta canzone dei Coheed, cioé tra progressive, alternative e rock crudo e nudo..ma è possibile che non sbagliano un pezzo? Traccia successiva “Here we are Jaggarnaut” è la mia preferita dell’album…c’è da aggiungere altro? La traccia seguente “Far”, assieme a “Pearl of the Stars”, dimostra la loro bravura in pezzi molto calmi, solo una grande band passa da pezzi molto aggressivi a dolci ballate. È un album bestiale….Ascoltate gente, ascoltate! Ci sono pezzi da pelle d’oca, per tutta la durata  dell’album, ho parlato più approfonditamente dei primi perchè, recensisco di getto,mentre ascolto;  se dovessi parlare di tutto, traccia per traccia scriverei un qualcosa paragonabile per lunghezza a “Guerra e Pace”, comunque consiglio “World of Lines” ( molto aggressiva ed accattivante ), la già citata “Pearl of the Stars” e la title track, ultima traccia del CD, che crea un’atmosfera surreale e psichedelica. Decisamente pollice in su.

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Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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