Lettera 22

#Chernobyl #memories #goodtime #goodtimes

Metà dei tuoi amici sono appena tornati da Ibiza con quegli orrendi occhialetti colorati, che ripropongono malamente ad ogni after, mentre l’altra metà si ostina a non lavarsi le mani per non far sparire il timbro del Berhain di Berlino, e tu credi che sia arrivato il momento di cercare qualcosa di più produttivo per investire l’ultima parte dei regali di laurea che pagare l’affitto.

Sai di non essere pronto psicologicamente per l’interrail con gli amici del liceo, quindi decidi di dare seguito ad un articolo che avevi letto tempo fa, allegato ad un post sull’apocalisse zombie, che parlava del Turismo Nucleare o, anche detto, Turismo Apocalittico.

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Cerchi un po’ su internet e trovi con facilità guide super organizzate per quella che sembra essere la meta più cliccataPripriat (Pripjat, alla russa o Pryp’jat’, all’ucraina) è la città fantasma nei pressi di Chernobyl, un luogo dove tutto è rimasto tale e quale a subito dopo l’esplosione del 1986. 

https://chernobyl-tour.com/ è uno fra i siti che provvedono a offrire un pacchetto completo per chi vuole visitare la città mausoleo. Scorri un po’ le pagine, forse un po’ preoccupato, non sei sicuro sia una buona idea, alla fine chi ti obbliga a prendere radiazioni a pagamento quando basta girare un po’ per l’Italia e avere lo stesso risultato in maniera gratuita e beatamente non informata? Ma ti basta qualche informazione in più per prendere coraggio, il sito avverte che se seguirai tutte le istruzioni (come camminare sul cemento e non sulla terra, o non toccare quello che ti è vietato toccare) potrai tornare a casa sano e salvo (il sito in verità dà una spiegazione ben più lunga, ma a te bastano quelle due righe scritte in grassetto, non sei mica così puntiglioso).

I prezzi vanno da una settantina di euro per un giorno a circa 300 per quattro. Biglietto prenotato, con tanto di conto alla rovescia, e partenza.

La città si trova a circa tre chilometri di distanza da Chernobyl e ha assunto l’aspetto di un’enorme casa delle bambole dove tutto è prip_en  rarefatto e immobile. Il Pripyat Amusement Park, parco giochi che avrebbe dovuto aprire qualche tempo dopo l’accaduto è ora l’attrazione principale, per iconicità e carattere spettrale. Sembra di vivere in uno di quei sogni dove cammini per città senza un’anima viva e senti le risate in lontananza di Ronald McDonald.

Un sepolcro di cemento, dove si può percepire la pesantezza di quelle 36 ore prima dell’evacuazione, che attira cittadini prevalentemente europei, che annualmente vanno a visitarlo, fra i quali ti ritrovi anche tu, con la tua reflex a fotografare i residui di scatole di cereali nei supermarket.

Meglio delle prime stagioni di The Walking Dead, un’esperienza interattiva, di quelle che ultimamente avevi sottovalutato, ma che ti mette addosso un sentore di ansia o eccitazione a seconda del livello della tua coscienza.nuculare2Per un attimo ti passano per la testa tutte le storie sull’uomo che cerca di fare Dio, su quanto invece siamo insignificanti e mortali, e su come tutto ciò che ti circonda ne sia la prova. La tristezza della disgrazia quasi ti sotterra, ma fortunatamente non dura più di un attimo, e ti ritrovi a comprare una tazza col simbolo della radioattività giallo e nero da portare a tua madre, e a farti una foto con il dosimetro (aggeggio che rivela il livello di radiazioni), che hai osservato in maniera ipocondriaca per tutto il tour. Mentre torni a casa e pensi al titolo da dare al tuo album di foto, pensi che forse tutto questo sia sbagliato, che la gente lì c’è morta, e chi non è morto ne subisce le conseguenze ancora adesso, ma dopotutto tuoi like non faranno mica male a nessuno, no?

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About Martina Piromalli

Sono laureata in Scienza della Comunicazione, mi sono risvegliata da un sogno rivelatore dentro un corso di Linguistica, a Roma. Sono cresciuta nella videoteca di mio padre, per poi prendere la doppia cittadinanza in una libreria. Ho una dipendenza da tutto ciò che abbia dietro immaginazione e creatività.
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