Lettera 22

Donne e fiumi di porpora

Donna, women, femmes, frauen, las mujeres… chiamatela come volete ma si tratta sempre e comunque di un essere sfortunatamente complicato. Ci sono parecchi proverbi sulla donna : “Chi dice danno dice donna”, “Chi vuol vivere e star sano, dalle donne stia lontano”,”Donna che per amor si piglia, si tenga in briglia”,”Donna e fuoco, toccali poco”e infine il migliore oserei dire, “Chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire”. Tralasciando i primi proverbi i quali descrivono la donna come una bambola assassina da cui tenersi a debita distanza, io riporterei la vostra attenzione sull’ultimo detto.
Beh potrebbe sembrare una stronzata, ma quante volte le donne soffrono pur di apparire più belle di quel che sono,soffrono per smussare i lati del proprio carattere per far sì che tutto migliori, e quante altre volte la “Donna” soffre per cause diciamo pure naturali??? Il principale simbolo di sofferenza è rappresentato delle visite mensili a cui non si può sfuggire, che sin da bambine ti dicono di non chiamarle con il loro vero nome ma con dei giri di parole incredibili, per cui ci ritroviamo a dire : “ho le mie cose”, “mi sono venute”, “sono in “QUEL”periodo del mese”, “sono indisposta”; come se ci fosse qualcuno li vicino a te con la pistola puntata alla testa che ti costringe a non dire ” ho le mestruazioni!” e che sarà mai! diciamolo donne,diciamolo! é la natura! Quella natura che ha deciso per noi, che ci fa sentire così beeeene quando si manifesta, per cui DICIAMOLO!
All’inizio sembra tutto un tabù, nessuno dice niente a nessuno e soprattutto nulla va detto all’essere più infimo della terra = l’uomo, perché tanto lui non capirà mai cosa significa passare dal semplice status di bambina che corre sui prati a quello di SIGNORINA che non può più fare certe cose, non sia mai!

Poi con il passare del tempo la ragazzina inizia a capire come funziona veramente la vita, si confronta con le amiche tra le quali ci sarà sicuramente, la cretina di turno che non vedeva l’ora di diventare “signorina”, la ragazzina che ha ancora la fortuna di non dover sopportare questo fardello (che poveretta viene vista come se fosse in difetto)e la tipica saccente che da consigli dall’alto della sua esperienza. E così a poco a poco la ragazza comprende come vanno le cose, acquista fiducia in se e capisce cosa vuol dire essere Donna.
Ovviamente il modo di relazionarsi all’argomento dal passato ad oggi è cambiato, per esempio un tempo osavano dirti anche cosa dovevi indossare per far sì che nulla si vedesse; oggi invece le cose sono un po’ diverse grazie anche alle varie forme, colori, spessori e dimensioni degli assorbenti che il mercato ci propina e che ormai non conoscono solo le donne ma l’universo intero considerando le pubblicità stupide che trasmettono in tv sempre agli orari più scomodi, vedi ora di pranzo o di cena…ma forse il tutto viene fatto per superare il tabù o per una semplice strategia di marketing?
Tabù o non tabù resta comunque la bastardata che la natura ha fatto alla donna!

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About malva

Contro il volere delle dogane internazionali, Malva cerca di accaparrarsi ogni ritrovato omeopatico in circolazione, dagli estratti di Echinacea nordamericana al tanto odiato Bifidobacterium animalis DN – 173 010 (meglio noto alle cronace col mendace appellativo di Bifidus Actiregularis). Le piante per lei non hanno segreti. Dittatrice assoluta del condominio "Cazzetti", governa indisturbata, senza alcuna opposizione. Pazienza, ci pensa Malva.
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7 thoughts on “Donne e fiumi di porpora

  1. Anche gli uomini hanno le loro piccole sofferenze.
    Si va dal semplice machismo delle compagnie di ragazzi di cui ci si libera se tutto va bene alle superiori, alla necessità di “fare centro” -una ragazza con poche esperienze è una santa, un ragazzo è uno sfigato- al non riuscire proprio a capire se il nostro attrezzo sarà mai “abbastanza lungo”. Perché guai a esprimere dubbi sull’argomento, e perlomeno un tempo avevamo la consolazione che “l’importante è come lo si usa”. Ormai neppure mia madre si sentirebbe di sostenere questa teoria.

    Ultimo, ma più importante: agli uomini non è dato lamentarsene. Perché esprimere la sofferenza, il disagio e l’insicurezza è, lo sappiamo tutti, “roba da donne”.

  2. Tra i proverbi mettici “donna al volante, pericolo costante”.

    Quoto (la Guerra dei Quoti [risatina nerd]) e sottoscrivo tutto quello che ha scritto Musik come se fosse uscito dalle mie labbra (dita).

  3. non credo che gli uomini non abbiano le loro “grosse” sofferenze ma è ben poca cosa rispetto a quello che deve sopportare la donna!e potrei riportarvi mille altri esempi oltre le visite mensili!
    Ps: uomo = puro vittimismo!

  4. Sono convinto che una sana chiaccherata su come ci si sente accompagnata poi da un sano “bingo bingo”, aiuterebbe molto la diplomazia nella guerra dei sessi.

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