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Corry a Sanremo 2014

foto fregata a panorama.it
foto fregata a panorama.it

Dopo aver ascoltato attentamente (e più di una volta) i pezzi in gara al Festival di Sanremo, mi sono ritirato per deliberare e sono giunto alle seguenti analisi. Sanremo piatto, scarso ritmo, poca musica, finti colpi di scena e finto buonismo. Fazio fa rimpiangere anche quel “simpatico rimbambito” di Mike (buonanima) e la Littizzetto non è a suo agio (e si vede) a stare sul palco più di quella ventina di minuti di ordinanza di “Che tempo che fa”. Passiamo alla musica:

NOEMI – Pezzi deludenti e ripetitivi, testi mediocri. L’ho vista particolarmente emozionata e le sue esibizioni ne hanno risentito. Stendiamo un velo pietoso sul fatto che, la prima sera, è arrivata sul palco vestita da traliccio dell’alta tensione. voto 5 – DELUSIONE

RON – L’età si sente e le idee scarseggiano, sono lontani i giorni di “le foglie il vento”. Dal vivo fa sempre la sua figura, ma il brano che è andato in finale, “sing in the rain”, fa molto west coast. Sorvoliamo sulla tinta rosso/oro malpelo. voto 6 – DAN PETERSON

RICCARDO SINIGALLIA – Escluso dalla gara. Sprovveduto o scaltro?? Aveva già eseguito il suo pezzo in un convegno di beneficenza. Mossa pubblicitaria o errore in buonafede?? Molto probabilmente non lo sapremo mai. In ogni caso mi dispiace, perché a me era piaciuto. La sua “Prima di andare via” risulta scritta con gusto. Era la sua occasione dopo anni di latitanza artistica e di limbo mediatico. I miei amici (ignoranti) mi fanno notare che il suo stile assomiglia a quello dei Tiromancino (ma solo fino a quando gli ricordo che Sinigallia è uno dei fondatori della band e ha scritto, tra le altre, “Strade” e “La descrizione di un attimo”. Si merita la botta di popolarità che gli arriverà. Voto 8 STILOSO

RENZO RUBINO – Graziosa la sua “Ora”. Al piano è un invasato e, tutto sommato, la sua è stata un’esibizione dignitosa. Alla platea è piaciuto e credo che sentiremo in radio il suo pezzo fino alla nausea. Tutto bello, ma qualcuno potrebbe spiegarmi perché Rubino, quest’anno, è entrato di diritto nella categoria big dopo essere arrivato secondo l’anno scorso nelle nuove proposte?? Non sarebbe stato più giusto che fosse entrato il primo (Antonio Maggio)??? Mistero della fede. Voto 6.5 SMERITOCRATICO

RAPHAEL GUALAZZI e THE BLOODY BEETROOTS – Gli italiani (che di musica, a mio parere, capiscono poco e nulla) decidono di far passare alla finale la sua “liberi o no”, tralasciando le potenzialità dell’altro brano del buon Raphael, “Tanto ci sei”. Peccato. Era un gran bel blues “strascinato”. Gualazzi è un gran pianista jazz, ma la sua timbrica è pressappoco inascoltabile. Spesso e volentieri sembra un misto tra una quaglia in amore e un antifurto. Spiderman lo accompagna bene al piano e alla chitarra, ma alla fine della fiera, entrambi non mi hanno convinto pienamente. voto 6.5 DIROTTATO SU CUBA

PERTURBAZIONE – Anche in questo caso preferivo la canzone scartata “l’Italia vista dal bar” alla promossa “L’unica”. Non li sentivo da un po’ ma tutto sommato li ho trovati sempre interessanti. Anche se credo che questi pezzi non resteranno a lungo nella memoria collettiva degli Italiani. C’è da dire che il cantante (Tommaso Cerasuolo) mi suscita sempre un certo terrore in quanto io ho sempre sostenuto che, facendogli indossare un maglione a righe orizzontali rosse e verdi, sia identico a Freddy Krueger. Voto 7 – ANTICICLONE DELLE AZZORRE

GIUSY FERRERI – Mi dispiace ma non riesco a mandarla giù. E’ un prodotto dei talent e di conseguenza la mia valutazione parte già condizionata. I suoi pezzi li trovo di una monotonia sfacchinante. E la sua voce è alquanto fastidiosa. Non trovo che sia corretto avere una rinite congenita e spacciarla per talento. Mi dispiace ma non la tollero, è più forte di me. voto 5 ESSECORTA

GIULIANO PALMA – Dov’è finito il caro buon vecchio SKA?? Perché Palma si è piegato alla logica Zilli?? Perché insistere nel ricercare a tutti i costi sto odioso beat anni 60?? Pur avendo tutte le attenuanti radiofoniche del caso, siamo nel 2014. E lo trovo inappropriato. Il look è retrogrado, quegli occhiali da sole, di sera, in teatro, poteva toglierli. Mi dispiace, caro Giuliano, ma sono costretto a citare il Pippo nazionale. Questa volta “hai toppato”. Voto 4 – IL RAGAZZO DEL PIPER

FRANKIE HI NRG – Ragazzo, mi sei piaciuto. Sono stato piacevolmente colpito da una frase dal suo pezzo eliminato “Un uomo è vivo”. La frase dice: “Un uomo nascendo conosce l’amore, un uomo crescendo impara ad amare. C’è un istante nel quale ogni uomo diventa sua madre”. Sublime. Anche la sua “Pedala”, mi garba parecchio. E’ un reggaettino trombettistico che si imporrà in radio e arriverà all’estate. Esibizione sicura e senza sbavature. Frankie scrive bene da una vita, adesso è più maturo e si vede (e si sente) Voto 8 – BOMBOCLAT

ANTONELLA RUGGIERO – La classe non è acqua. La sua voce continua ad essere magica. Si, va be, magari non c’è più lo splendore di “cavallo bianco”, e non è più tempo di “vacanze romane” (c’è crisi!!), ma la signora Ruggiero, a sessantuno anni suonati, fa ancora la sua porca figura (artisticamente parlando). Si può obiettare qualcosa sulle canzoni, forse era meglio il tempo in cui a scrivere per lei ci pensava la coppia Venuti-Kaballà. In ogni caso l’Antonella si porta a casa la pagnotta. Voto 7.5 – CONTESSA

FRANCESCO RENGA – Ciccio, non ci siamo. Sei un potenziale vincitore ma non mi convinci. O almeno non mi convinci più. Ti preferivo rocchettaro-capellone nei Timoria. La tua voce di impostazione lirica con questi pezzi non rende. E si è scomodata anche Elisa a scrivertene uno. Certo ti vesti bene ma ormai mi sa che stai diventando più figo che bravo, e nella musica, conta più la seconda. Voto 6 – MODAMARE A POSITANO

ARISA – Ha abbandonato quell’aria da finta tonta e quegli orribili occhiali. Ha mollato per sempre quell’aria sbarazzina da “cioè” costruita a tavolino dalla casa discografica. Ma a me è piaciuta. Certo non sarà Giorgia ma ha un’intonazione perfetta, zero errori. E trovo che il suo “Controvento” sia un pezzo delizioso. Armonicamente e melodicamente. E sfrutta tutto il potenziale dell’orchestra: oboe, violini, timpani. Insomma, suonano tutti. Voto 8 NON E’LA RAI

FRANCESCO SARCINA – Divertente. Sul palco ride, balla, si muove, twitta, scatta foto con lo smartphone e prende per il culo il maestro Vessicchio. Insomma, è in gita. E’ come se fosse ad una scampagnata davanti a milioni di persone. Riguardo ai pezzi, quelli sono. E quello è il suo stile. Non ho trovato particolari differenze tra le due canzoni presentate. Sinceramente da lui mi aspettavo questo. Né più, né meno. Voto 7 BIMBOMINKIA

CRISTIANO DE ANDRE’ – Ed ecco qua la mia canzone preferita di questo Festival. Peccato sia quella eliminata. La sua “Invisibili” è una perla. Struggente, teatrale, recitata, quasi sussurrata. In questo pezzo il buon Cristiano si libera finalmente di quel cognome scomodo e se lo scrolla di dosso. Il ritornello in genovese è soave. E’ sempre stato un grande polistrumentista e ha sempre scritto roba interessante ma è sempre stato schiacciato dall’ombra gigante (e meravigliosa) del padre. E’ un figlio d’arte, e l’arte c’è. Si sente la sofferenza che ha vissuto in questi ultimi periodi. Voto 9 – AMICOFRAGILE

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About Corry

Musicista, musicologo e musicomane. Suonatore di pianoforti rubati e di chitarre scordate. Gran consumatore di weiss ghiacciate e di patatine bollenti. Ha una visione cabarettistica della vita ed osserva i comportamenti umani cantando canzoncine da 4 soldi. Fa il simpatico, ma forse in fondo lo è per davvero. Un consiglio?? Stategli alla larga, please. Ha l'indignazione facile.
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