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MASSE ARMATE ED ESERCITO REGOLARE, Vo Nguyen Giap

Tra noi ragazzi si parla tanto di rivolte, Che Guevara di qua Fidel castro di là ed “Hasta la victoria, siempre”. Tutti ad ascoltare Ska-P. Tutti “comunisti così” i giovani intellettuali maledetti. Poi chiedi chi è Vo Nguyen Giap,e lì che casca l’asino. Praticamente cascano tutti.

Sandro Teti Editore sa chi è, e ci terrebbe che anche voi – pseudosinistroidi bohemien che sventolate bandiere rosse e urlate nei megafoni riempendovi la bocca di concetti presi in prestito senza fondamentalmente conoscere un  benemerito cazzo – lo conosceste.

MASSE ARMATE ED ESERCITO REGOLARE di Vo Nguyen Giap  con scritti di Luciano Canfora e Tommaso De Lorenzis (utili per chiarire indirizzo e contesto di un’operazione importante e sicuramente di qualità)

Partiamo da un presupposto. Il personaggio  merita per pensiero ed azione; non è legato all’estetica filo-sovietica e roba simile. E’ un simbolo: è il Davide che con ingegno e perseveranza sconfigge (ripetutamente) Golia.

Il saggio vero e proprio (preceduto e seguito appunto da Canfora e De Lorenzis) si divide in quattro parti:
1- tesi Marxiste-Leniniste sull’organizzazione militare del proletariato.
2- tradizioni ed esperienze nell’edificazione delle forze del popolo Vietnamita
3 – l’apporto creativo del partito e del popolo Vietnamita all’armamento delle masse rivoluzionare e all’edificazione dell’esercito del popolo
4 – armare dovunque e solidamente le masse rivoluzionarie, edificare un esercito popolare regolare e moderno

(I titoli sono eloquenti, spiegare sarebbe superfluo. Sintetizzare quasi impossibile)

E’ un trattato stracolmo di nozioni di storia, filosofia, e strategia  militare; come il celeberrimo “L’arte della guerra” di Sun Tzu per farvi un’idea, ma meno aleatorio, meno vago. Vo Nguyen Giap è uno pragmatico, mica c’ha tempo per parlare di cadaveri, nemici, fiumi e roba alla Sai Baba.
Non è un libro fazioso: non si parla di politica, ma della difesa del proprio paese. Allargando leggermente la nostra visione limitata comprenderemo attraverso la lettura non solo le ragioni del Vietnam, ma per osmosi anche quelle di qualunque altro popolo occupato: che si tratti dell’ Iran dell’Iraq o dell’Italia.

Un testo serio che mi dispiace esaurire in poche righe ma che, mi rendo conto, probabilmente non interesserà il lettore medio del sito, arrivato qui attraverso le tag “dita nel naso sesso”, “giochi di mietitrebbie” o “marsupiale di 17 lettere”.

Agli altri dico LEGGETELO (ed in particolare mi rivolgo a te piccolo finto-sinistroide ignorante che non sei altro. Studia. Credi che basti rollarsi due canne e ascoltare Guccini?). La figura del generale vietnamita è davvero epica: poterlo conoscere così bene, e così a fondo, nel suo pensiero, nei suoi studi (Marx, Engels, Lenin su tutti) finché è ancora in vita peraltro (c’ha 101 anni, sbrigatevi) è un’occasione da non perdere .

Eroe. Prossimo Mito. Prossimo volto in stencil nero su maglietta rossa, con tanto di stella.

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Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, E.A.Paul si trovò trasformato in Enrico Beruschi
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