Recensioni

MI FACCIO VIVO IO, di Andrea Falegnami

I Don’t Always read Falegnami but when I Do I Play Chess (cit.)

E’ un esperimento il libro, figuriamoci la recensione.

Quante volte voi A.S (aspiranti scrittori) avrete pensato che Sì! il libro interattivo Si Può Fare! Ma a quale L.T (lettore tipo) destinarlo? Esiste un L.T. per un testo tanto innovativo? Interattivo de che, poi?
Diciamo che l’ideale sarebbe un pubblico di appassionati della rete e di MEME idioti, ex drogati di S.L. (Second Life) magari anche di robaccia tipo Travian, che cercano disperatamente di rimorchiare attraverso quel profilo su facebook che è un po’ un auto-upgrade virtuale. Voi! (Noi.)
I TIC(edizioni) t’hanno sgamato insomma. Hanno pubblicato un libro apposta per te che non scolli il culo dalla poltrona. E se eri troppo giovane pure per S.L. c’è da  divertirsi comunque, e si impara pure qualcosa.

Mi Faccio Vivo Io è un gioco da leggere ed interpretare. Un puzzle  che tra le altre cose è Un glossario di termini scacchistici, Un manuale di scrittura sui generis ed Ha una ricetta buonissimissima a pagina 127.
Prima di leggerlo è l’autore stesso a farvi mille raccomandazioni. C’è da mettersi d’accordo: non è una lettura canonica, non c’è un’inizio non c’è uno svolgimento e alla fine ci si lascia con una stretta di mano e qualche raccomandazione; bisogna venirsi incontro quindi.
“Tu dovrai stare al gioco e fare il tuo. Non cedere alle provocazioni, goditela, ma non farti fregare e cerca di non innamorarti.”
Una cosa mai vista sul panorama editoriale (e non posso essere smentito). E’ un esercizio di stile, un testo di ingegneria applicata (al reale). Un album di ricordi e di rimpianti; anche un romanzo di formazione (ma solo un po’ però).

Ricominciamo: è un testo interattivo. Vuol dire che per comprendere (meglio) l’autore è opportuno che tu accenda il Pc (premessa pressoché inutile: sappiamo entrambi che ci smanetti tutto il giorno). Ci sono degli indizi da cogliere e cercare online, alcuni sono sottolineati (o comunque evidenziati), gli altri devi trovarli tu. E’ un’ opera di una bellezza struggente scritta in una varietà di stili straordinari(ae?) per intenderci.

C’è del tripolarismo in MI FACCI VIVO IO (① ② e ③ li conoscerete) : Falegnami è uno e trino, ma non si crede Dio, anzi. L’insicurezza dell’intellettuale che non regge al peso dell’ordine gerarchico precostituito si respira ad ogni pagina; e (come, per certi versi, ne “L’arte del Piano B” e  “Monteverde” di Gianfranco Franchi) con ironia e pignoleria da ingegnere vengono ridiscusse le prassi filosofiche dell’evoluzionismo, del mondo del lavoro e di quello accademico; si analizzano le teorie dell’informazione e le tecniche di sopravvivenza necessarie a superare 1 -relazioni amorose potenzialmente infruttuose, 2- faide di provincia  3 -drammi conviviali 4- tutto il resto.
Falegnami è ostico per chi non si mette a disposizione della sua scrittura filo-scientifica e pallonara; originale, piacevolmente stronzo ed elegante per tutti gli altri.

TIC EDIZIONI voleva creare qualcosa di unico e ci riesce alla grande, affidando il suo primo, unico, e (fino ad ora) ultimo testo ad un autore che scrive benissimo ed è fondamentalmente un nerd mezzo (bonariamente) matto (nonché uno dei tre soci fondatori della casa editrice insieme ad Alessandro Alessandroni ed Emanuele Kraushaar).
MI FACCIO VIVO IO è DIVERSO: non esistono equivalenti per fancazzismo, rimandi alla rete, dritte gratuite di scrittura creativa e nozioni scacchistiche per niubbi .

Un MEME da leggere.
Poi lo finisci, e un po’ già ti manca.

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About E. A. Paul

Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, E.A.Paul si trovò trasformato in Enrico Beruschi
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