Si può vedere lo stesso artista live due volte in sei mesi?
Se questo artista è calvo e canadese, allora sì; in questo caso avete due possibilità: o siete grandi fan di Paul Shaffer, ed allora tanto rispetto per voi e 20 punti a Grifondoro, oppure siete, come me, fan del poliedrico Devin Townsend.
Dopo la sua ultima calata italica di Marzo (anche lì c’eravamo, e potete leggere il nostro live report qui), l’ex front-man degli Strapping Young Lad torna con due date, una al Rock Planet a Pinarella di Cervia, ed una a Milano con gli Anathema, io, spinto dalla vicinanza geografica, sono andato alla prima di queste due. Dopo una intensa mattinata , prendo la macchina e parto, carico di voglia. Al mio arrivo al locale non c’è nessuno, il nulla fino alle 18:00, quando comincino ad arrivare le prime persone. Sono rimasto sotto il sole cocente, ma ne è valsa la pena, infatti ho incontrato la band e Devin come potete vedere nell’immagine, ed abbiamo scambiato due chiacchiere.
Finalmente alle 21:30 si aprono i cancelli e quei quattro gatti presenti assieme a me riescono ad entrare finalmente al Rock Planet, locale che ha reso tutti felici grazie alla sua acustica spettacolare e all’aria condizionata. Proprio il pubblico è forse l’unica nota dolente: meno di 200 persone ad assistere ad un concerto che si è trasformato – utilizzando le parole del batterista Ryan van Poederooyen – in un evento molto “intimo”.
Lo show si apre con “Rejoice“, brano di apertura di “Sky Blue”, album da cui questa tournée ha preso il nome, e si continua con un misto di brani che viaggiano per tutta la carriera del poliedrico canadese, ma una nota va fatta per un pezzo particolare; “Namaste“, infatti, nonostante sia forse uno dei pezzi più veloci e più complessi vocalmente dell’artista, l’esecuzione è stata perfetta, dimostrandoci, nel caso ci fossero ancora dubbi, le immense capacità del buon Devin e della sua band, una delle massime espressioni della tecnica e della precisione attualmente in circolazione.
Si passa da Pezzi storici come “Deathead” e “Bastard” a canzoni più nuove come “March of the Poozers” e “Ziltoid goes home!” intervallando il tutto con siparietti che solo lui con il suo carisma riescono a creare, senza alcune sorprese, come ad esempio “Supercrush!“, estratta da “Addicted!”, e “More!“, brano estratto da “Epicloud” che ha lasciato tutti senza parole poiché nessuno si aspettava quel brano in scaletta.
A fine concerto lo stesso Davin si è fermato con la prima fila a ringraziare e a stringere mani, dopo una doccia uscirà sul retro a firmare autografi. Nulla mi ha emozionato di più di lui che, ricordandosi il mio nome ed il fatto che sono rimasto per ore da solo sotto il sole per lui, abbracciandomi mi ha detto “grazie Tommaso per essere mio fan“; sfido di trovare un altro musicista ccosì: per tutto il concerto ha ringraziato i suoi fan, perché sono loro che gli permettono di vivere della sua passione.
Non fatevelo scappare! Se voi conoscete o no i suoi pezzi poco importa, andate a vederlo dal vivo, vi divertirete come matti, perché tra musica eseguita meglio che nei CD, intermezzi e momenti di alta emotività, artisti come il folle di Vancouver al mondo, ce ne sono pochi.