Panino + Film

Sharknado 3 + digiuno

La sublimazione dell’essere a puro stato d’estasi, secondo alcuni filosofi, risiede nella bellezza, ed io personalmente, ho una classificazione dell’estetica: una certa “cosa” può essere carina, bella, bellissima e così a salire, fino a raggiungere il grado massimo. Fino a raggiungere cioè un livello che va oltre il meraviglioso: la grande “Bellità” (termine che al mondo credo di utilizzare solo io). L’essenza del bello. Il film di oggi,  come ogni suo predecessore della saga, appartiene a questo livello

“Sharknado 3” è un film di Anthony Ferrante con Ian Ziering, Tara Reid, Ryan Newman, Frankie Muniz e David “Ctrl+c Ctrl+v” Hasselhoff. La pellicola, come nei casi precedenti parla delle peripezie di Finn Shepard alle prese con i temutissimi “Sharknadi” cioè tornadi ripieni di squali che, in questo terzo capitolo colpiranno Washington D.C. e la casa bianca (il presidente degli Stati Uniti è interpretato da Mark Cuban, presidente dei Dallas Mavericks), e Orlando, dove il cataclisma naturale colpirà gli Universal Studio dove una April gravida, interpretata da Tara Reid, e senza più una mano si troverà con la figlia Claudia e con la madre per una vacanza mentre il marito/ex marito/marito (Finn) si trova appunto a Waschington D.C. a farsi premiare dal governo e dal sindaco di New York.

Anthony Ferrante e l’Asylum (casa di produzione) ci fanno capire che un film per aspirare al  grado di capolavoro eterno non necessita bravi attori, ma attori immortali, capaci di recitare talmente male che solo un espertissimo può riuscirci, violando ogni regola che gli hanno insegnato negli anni.
Non parliamo poi degli effetti speciali che si limitano a rendere l’idea di ciò che sta accadendo. Una computer-grafica troppo vistosa avrebbe potuto distrarre l’occhio  dello spettatore dalle inquadrature meravigliose, anzi, permeate di “bellità” del regista Anthony Ferrante che in ogni ambiente riesce a dimostrare la sua immensa maestria, che sia foresta, città, deserto o inquadrature a zero gravità nello spazio.

Questo film riesce a distruggere come nessun altro la quarta parete tra pellicola e pubblico con una innovativissima idea di far scegliere agli spettatori il destino di April con gli hashtag #AprilLives ed #AprilDies, e che nessuno aggiunga #AprilImparaLaRecitazione, per i motivi precedentemente detti.

Mi potrei dilungare per ore tra motoseghe laser e dorate, raggi della morte, citazioni storiche, Chris Jericho ed altre decine di Special Guest, ma probabilmente vi toglierei quella curiosità matta di vedere questa pellicola che è talmente perfetta da far commuovere l’anima (licenza poetico-neomelodica ndr).

Da abbinare a questa pellicola vi consigliamo di digiunare. Sharknado 3 è cibo per l’anima, e non avrete bisogno di altro.

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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