Recensioni

PICCOLO TESTAMENTO, Gabriele Dadati

Si chiude con “Piccolo Testamento” (Laurana Editore)  una casuale ed inconsapevole, fino a questo momento, trilogia sulla elaborazione del lutto:
in Alice (di Judith Hermann, Edizioni Socrates) viene esplorata la sua miracolosa (re)azione catartica; ne La Luce Prima (di Emanele Tonon, ISBN Edizioni)  la sua forza distruttiva nella devastante implosione carnale.
Dadati, dal canto suo, restituisce alla morte la sua connotazione più spettrale; questa è correttamente trattata negli altri due libri, ma con un diverso peso specifico.
In una notte d’estate afosa ed insonne, in uno slancio di sincera depressione, il protagonista manifesta il proprio sconforto, antropomorfizzando il dolore in Vittorio: suo amico fraterno e mentore scomparso, uomo di lettere, maestro di vita e figura genitoriale.
Nel letto una donna che non ama, in testa mille immagini che si accavallano l’una sull’altra nel cimitero degli elefanti che è la memoria.
La perdita, grave, assoluta, deve essere interpretata come un catalizzatore chimico che porta lo scrittore (Dadati ed il suo alter ego letterario) a sfogare un’inettitudine al degrado, tipica dell’intellettuale operaio dei nostri tempi. Un disagio che è generazionale e figlio dell’Italia insieme Madre e (cattiva)Maestra.
La sofferenza qui non è disperata, né purgativa. E’ un’ombra che ci segue e perseguita nella funerea solitudine. Ci sta alle costole appesantendoci il passo e il respiro, ci riempie la mente di ricordi che più passa il tempo e più diventano perfetti, nella loro malinconica crudeltà.
L’atmosfera è cupa, a tratti ansiogena, ma il realismo intelligente con cui viene affrontato il tema e la scrittura attenta di Dadati rendono “Piccolo Testamento” un testo scorrevole e assolutamente piacevole.
Un racconto sull’inevitabile smarrimento iper-rimuginativo che segue ogni  shock.
Un romanzo sul lascito che ognuno di noi sente il dovere di donare e donarsi, presa coscienza della propria ineluttabile caducità.
Una storia che descrivendo un microcosmo intimo di sfaldamento e totale apatia, si fa portavoce di un malessere cerebrale decisamente contemporaneo.

Se ti è piaciuto questo libro, leggi anche Aspetta Primavera, Lucky di Flavio Santi (Edizioni Socrates)
Tagged , , , , , , , , , , ,

About E. A. Paul

Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, E.A.Paul si trovò trasformato in Enrico Beruschi
View all posts by E. A. Paul →

1 thought on “PICCOLO TESTAMENTO, Gabriele Dadati

Lascia un commento