Interviste, Mushic

Chi se ne frega della musica? Pt. 1 – KARNÆ

In questo periodo si parla sempre di più di “Pay for Play” (cioé la pratica di pagare per suonare nei festival) e di vari – molti altri – problemi legati alla musica Underground, soprattutto legati alle esibizioni LIVE ed alla promozione di album ed EP. Noi di Trashic Magazine abbiamo deciso di dare una voce al mondo metal italiano intervistando tre band (rispettivamente provenienti da nord, centro e sud Italia) per cercare in qualche modo di capire meglio cosa sta realmente accadendo e delineare una situazione realistica e comune. La prima chiacchierata l’abbiamo fatta con Kaio, chitarrista dei KARNÆ (band Deathcore proveniente da Milano e Como), ecco cosa ci siamo detti:

Ciao Kaio, cosa ci puoi dire sui “KARNÆ”?
Cazzo, questa è la domanda più difficile che potessi farmi. Quasi a livello di “mi dica 3 suoi pregi e difetti”. Che dire, mi piace definirci come un piccolo consorzio di scontrosi macellai!

Cosa ci sai dire su “Evil is a Necessity”?
Bè potrei dirti un sacco di cose davvero, ma preferisco fare parlare le recensioni all’ep in questione. Ecco un estratto di una a caso (che – ti giuro – non è stata scritta da mia mamma!) “su solide fondamenta Deathcore il quintetto lombardo tira su una cattedrale gotica da far impallidire i francesi, con tanto di Gargoyles che digrignano i denti ed una acustica gregoriana

Come vanno le registrazioni dei nuovi pezzi?
Siamo usciti da poco dallo studio per l’incisione di due nuovi pezzi che, da quanto ho scoperto, conosci già bene!
Siamo molto soddisfatti sia dell’evoluzione nel sound rispetto a Evil is a necessity che dell’originale mix strappafaccia architettato dal sapiente Marco Bonanomi (Ministri, Figli di Madre Ignota e altri). “Anima Invicta” e “Unchaste Temptation”  faranno parte del nostro primo full length per cui stiamo cercando la produzione.

Come è la situazione underground milanese ?
Va molto mooolto bene…
I locali si riducono in continuazione. Le band più cercate, già da parecchi anni, sono le tribute. Nulla di personale con chi ci suona, ma ho sempre considerato il suonare in una tribute band un po’ come farsi una sega col c*#!o di un altro!
Soldi davvero pochi.

Quale è la cosa più assurda che vi sia mai successa in un locale?
Babba bia! Non ricordo la località, ma ci trovammo in questa specie di tundra recentemente concimata per un live all’aperto. Niente amplificazione per gli strumenti… giusto due casse leggermente meno potenti di quelle che ho per il pc dedicate alla sola voce. Avremmo dovuto quindi suonare in acustico per fare comunque sentire qualche scorreggina vocale indistinta. In più i gentilissssimi proprietari del locale, che non ci avrebbero pagato, ci servirono per cena una pizza fotocopiata su un tondo di cartone ad un prezzo ‘promozionale‘. Ricordo solo che, mentre affaticavo la mandibola tentando di masticare, a Simone (voce) iniziò a pulsare una vena in fronte a tempo di bestemmie. Conclusione: l’organizzatrice, alla vista della vena, scappò e non la vedemmo mai più. Noi, invece, salimmo sul palco per far finta di suonare “Lucifer in the sky with diamond” e dopo metà pezzo corremmo a mangiarci una bella rustichella in autostrada!

Secondo te a cosa è dovuta questa situazione?
Penso di non dire niente di rivoluzionario affermando che l’Italia è un paese in evidente declino economico, morale e anche artistico.
Meno interesse per musica originale quindi meno afflusso nei locali live quindi meno giro di soldi quindi meno incentivo per molti locali (fortunatamente non tutti) a lavorare bene.

Esiste un modo per migliorare la situazione?
Beh io sono davvero una persona ottimista. Mi piace pensare in positivo perché son convinto che solo con un atteggiamento positivo si possa cambiare il mondo… NO non vedo il modo per uscirne nel breve-medio periodo!

 

Noi ringraziamo i KARNÆ e vi rimandiamo qui per la loro pagina facebook; vi consigliamo di restare su Trashic per non perdere le prossime interviste sull’underground Metal italiano!

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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