Lettera 22

L’Ecuador sfida il Mondo. Inizia il Mondiale

La Nazionale dell'Ecuador. Con nonchalance ognuno guarda dove vuole.
La Nazionale dell’Ecuador. Talmente forti che ognuno guarda dove vuole.

Ora come ora penso che al mondo non ci sia nulla che si avvicini al concetto che ho di Paradiso più del Brasile: culi, tette, mare, mare con culi e tette e, tra un culo e una tetta, tanto tanto calcio. La forma più estrema, spettacolare e divertente del calcio: il Campionato Mondiale.

Certo, è stato il Mondiale più costoso di sempre e lì ci sarebbe un discreto bisogno di soldi per sistemare due o tre cosette sotto la voce “Diritti fondamentali dell’uomo”. Certo, la criminalità è dilagante e ci sono in media sei scippi ogni abitante. Certo, la gente nelle favelas vive in diciotto in mezzo metro quadro. Tutte cose molto giuste e molto vere, ma che rassegna sarebbe senza polemiche? Due anni fa per l’Europeo c’era il genocidio di cani randagi che aveva scandalizzato il web, quattro anni fa in SudAfrica c’era il problema razzismo che riempiva le pagine dei giornali e otto anni fa, in occasione di Germania2006, i tifosi andavano allo stadio in calze e sandali. Insomma, non è Mondiale senza situazioni aberranti. Quest’anno hanno però voluto esagerare e alle polemiche per la povertà, la criminalità e le diseguaglianze sociali, hanno aggiunto la storiella dei bambini ammazzati per ripulire le città. Se sei uno di quelli che c’ha creduto, prego accomodati e inizia a disegnare quello che vedi intorno a te.

L’unico problema dei Mondiali dall’altra parte del globo rispetto al centro economico del calcio è rappresentata dal fuso orario. L’organizzazione aveva quindi il gravoso compito di trovare un equilibrio tra il caldo torrido nelle ore pomeridiane e un’orario di messa in onda comodo anche in Europa. La soluzione l’ha trovata la FIFA, sbattendosene i coglioni del caldo torrido e mettendo partite alle 13 ora locale (a Manaus ci sono 35 gradi, per esempio) solo per il Dio denaro delle Tv.

Come da tradizione il torneo verrà aperto dalla squadra ospitante, sempre testa di serie e sempre nel gruppo A da che mondo è mondo. Affronterà la Croazia, unico vero reale pericolo per le velleità di goleada dei verdeoro. Poi Camerun e Messico, rispettivamente poca e pochissima cosa. L’Italia avrebbe potuto essere testa di serie, ma ha deciso di fare due punti nelle ultime due partite del girone di qualificazione contro Danimarca e Armenia, trovandosi nel secondo girone più difficile dei Mondiali, con Inghilterra e Uruguay più la simpaticissima Costa Rica. Il girone di ferro è sicuramente il gruppo E, con la Francia piena di giovani talenti, la Svizzera con un centrocampo di altissimo livello e l’Ecuador, unica vera favorita per la vittoria del Mondiale. Transalpini ed elvetici lotteranno per l’unico posto utile dietro la corazzata centroamericana, talmente forte da aver pareggiato 2-2 contro l’Inghilterra giocando con sette giocatori obbligati a calciare solo con il piede meno forte.

L’unico difetto del Mondiale è rappresentato dalla nutrita comunità di persone (perlopiù femmine) alle quali il calcio ha sempre fatto schifo, che hanno sempre maledetto ogni domenica pomeriggio e ogni turno di coppa, che l’unica regola conosciuta è quella suggerita dallo stesso nome dello sport. Una comunità pronta a seguire con passione e trasporto tutte le partite da qui al 13 luglio data della finale. Sarà un piacere per noi veri appassionati sentire le vostra urla isteriche e insensate di protesta contro l’arbitro, di tifo spassionato e offese pesanti agli avversari. Sarà ancora più un piacere se deciderete di seguire le partite nei luoghi pubblici, deliziando le orecchie di perfetti estranei con la vostra totale ignoranza in materia. A nome di tutti noi, grazie in anticipo.

Trentadue giorni di calcio, con picchi di tre partite al giorno. Sky l’ha soprannominato il Mondiale dei Mondiali, Mediaset ha mosso una macchina sontuosa per seguirlo. Anche loro sono a conoscenza della portata macrospica dell’evento: è il primo Mondiale seguito da Trashic. State tuned e andrà tutto bene.

Tagged , , , ,

About Allorio

Ama lo sport, ma non viene granché ricambiato e, probabilmente, se chiedeste a Lui (lo sport) direbbe che non si sono mai visti. Nasce a Cagliari, dove capisce che a scrivere se la cavicchia, mentre a scrivere stronzate è proprio un fenomeno. Bisogna solo stabilire se è merito suo o colpa della pochezza di Cagliari. Cresce artisticamente a Quartu Sant'Elena e questo di per sé fa già molto ridere. Quasi maschilista, quasi sessista, quasi una persona pessima.
View all posts by Allorio →

1 thought on “L’Ecuador sfida il Mondo. Inizia il Mondiale

  1. che rassegna sarebbe senza polemiche? Due anni fa per l’Europeo c’era il genocidio di cani randagi che aveva scandalizzato il web, quattro anni fa in SudAfrica c’era il problema razzismo che riempiva le pagine dei giornali e otto anni fa, in occasione di Germania2006, i tifosi andavano allo stadio in calze e sandali. Insomma, non è Mondiale senza situazioni aberranti

Lascia un commento