IO & MARY LOU WILLIAMS: fuga d’amore !

Acquistato! Così come si acquista un pacchetto di chewingum da dieci o una calamita da mettere sul frigo o un pela-patate o un gratta e vinci scadente .  Domenica 8 Maggio 2011,tre giorni appena e  la bambina  prodigio nota come “the little piano girl of East Liberty”  , la mamma del jazz, scomparsa nel 1981  avrebbe compiuto centouno anni. Cento (e passa) come gli album-capolavoro che questa affascinante pianista, compositrice ed arrangiatrice ha registrato nel corso della sua carriera. Uno come l’euro che ho speso per acquistare “Mary Lou’s Idea” , CD fuori commercio allegato a MUSICA JAZZ n.6/2001 , da un tizio mezzo matto.  71′ 35″ in totale che divisi per i ventitrè motivi dell’album fanno in media 3′ 10″ a pezzo , acquistati ad un euro, cioè 0,04 centesimi a melodia. Un affare di cui  mi vergogno! Quando la vide suonare per la prima volta  un certo Louis Armstrong la sollevò e la baciò, emozionato come un bambino che scarta un regalo.Un articolo del 1964 del TIME spiegava, “Mary Lou pensa a se stessa come un musicista dell’ anima” – un modo per dire che non si allontana mai dalla melodia e dal blues, ma tratta con parsimonia il ritmo e la armonie del gospel. “Prego attraverso le mie dita quando suono” – diceva.

Dovevo portarla via con me . Via dalle prigioni napolatane e neo-melodiche . Dalle fiere.   Dalla confusione di  quel pollaio che puzza di cipolla e ascelle sudate che non distingui neanche. Via da tutti quegli stand misti che una volta su cento ti regalano una fuga d’amore e che ogni centouno anni ricordano Mary Lou Williams.